Durante il Consiglio Comunale del 20 Maggio 2020, sono successi alcuni
fatti molto gravi relativamente al punto all’ordine del giorno relativo alla
possibilità data ai Comuni di rinegoziare i mutui attivi.
Il fatto più grave è l’evidenza che l’attuale Sindaco di Saronno ha il potere di prendere qualsiasi decisione “in autonomia”, senza confronto con le parti e senza fornire motivazioni… Non sobbalzate dalla sedia… è proprio così, altroché democrazia. E’ questo il suo comportamento di pochi giorni fa, nonostante il mandato in scadenza: infatti, se non ci fosse stata l’emergenza sanitaria, i Cittadini di Saronno si sarebbero recati alle urne per scegliere i nuovi volti degli amministratori proprio in queste settimane.
Tutto ciò accade perché i Consiglieri di maggioranza, quasi esclusivamente
in quota Lega e in maggioranza assoluta,
si piegano senza discutere al volere del Sindaco.
Nel caso specifico il Sindaco ha “proposto” una opzione di
rinegoziazione dei mutui diversa da quella che, la sera prima, la Commissione
Bilancio, appositamente costituita per trattare l’argomento, aveva all’unanimità
convenuto. Ricordiamo che alla Commissione Bilancio partecipano l’Assessore al
Bilancio Vanzulli, alcuni consiglieri di maggioranza, alcuni di minoranza e la
Dirigente. A seguito della presentazione delle opzioni da parte di Vanzulli, il
Sindaco ha preso la parola e, in pochi minuti, ha mandato in fumo tutti i
ragionamenti e le considerazioni tecniche svolti la sera prima. Ci chiediamo,
tra l’altro, perché far perdere tempo alle persone che vedono vanificato il
loro lavoro? Finché la compagine amministrativa rimane questa non possiamo
aspettarci modalità di gestione differenti.
Il secondo fatto molto grave è che il Presidente del Consiglio comunale, Raffaele
Fagioli, al termine degli interventi “inefficaci” dei consiglieri, sia
di maggioranza che di minoranza, apre la sessione di voto con il testo della
delibera che risulta “in bianco” nella parte della proposta. La
domanda della minoranza sorge spontanea: “su cosa siamo chiamati a dare il
nostro parere”? A questo punto il Presidente sospende la seduta per
permettere, a chi incaricato, di scrivere il contenuto della delibera. La
sospensione, ipotizzata di cinque minuti, si protrae per circa mezzora: la
delibera aggiornata cita unicamente la proposta “suggerita” dal Sindaco.
Come si è conclusa la votazione? 13 a favore, 7 contrari e 1 astenuto. Il
consigliere Davide Borghi, della maggioranza e Presidente della Commissione
Bilancio, non partecipa al voto: il minimo, visto che la sera prima era
favorevole ad una opzione diversa. A nostro parere sia Borghi che Vanzulli
avrebbero avuto il motivo per dimettersi.
Con questa imposizione, il Sindaco ha deciso di rinegoziare 25 mutui che avranno un tasso di interesse medio del 2% anziché di qualche punto più dello zero. Questa operazione permetterà all’Amministrazione di avere una liquidità totale in entrata di poco più di 2 milioni di euro – dal 2020 al 2030 – e di avere un costo totale in uscita di poco più di 3 milioni di euro dal 2031 al 2043. Il costo complessivo della rinegoziazione sarà quindi di circa un milione di euro. Le rate annuali di liquidità in entrata saranno più alte nei primi anni e tutti i costi saranno in carico delle Amministrazioni future. Pare proprio che Fagioli abbia pensato bene di trarre il massimo vantaggio per la sua Amministrazione “gravando” con maggiori costi le casse comunali nel decennio in cui lui molto probabilmente non sarà più al governo della città. Il famoso detto “chi rompe paga…” in questo caso diventa “chi rompe non paga però i cocci sono tutti suoi”. Questa è la giusta azione del buon amministratore che indirizza la sua gestione con una visione prospettica? E poi, come ha in mente Fagioli di impegnare questa liquidità in più? Come conseguenza dell’emergenza covid-19, l’Assessore Vanzulli ipotizza, per il 2020, un disavanzo di amministrazione di circa 1,3 milioni di euro per la spesa corrente e la stessa dichiara che questa cifra potrebbe essere coperta da 1 milione € di avanzo libero, 200 mila € di riduzione del costo del personale e 100 mila € con tagli ad altre spese. E allora, perché l’attuale Amministrazione, nella figura del Sindaco, ha voluto scegliere la soluzione più gravosa per le amministrazioni future?
Ultima considerazione: la campagna elettorale è alle porte, giusto Signor Sindaco?
Consideriamo grave ciò che è accaduto in Consiglio Comunale
Durante il Consiglio Comunale del 20 Maggio 2020, sono successi alcuni fatti molto gravi relativamente al punto all’ordine del giorno relativo alla possibilità data ai Comuni di rinegoziare i mutui attivi.
Il fatto più grave è l’evidenza che l’attuale Sindaco di Saronno ha il potere di prendere qualsiasi decisione “in autonomia”, senza confronto con le parti e senza fornire motivazioni… Non sobbalzate dalla sedia… è proprio così, altroché democrazia. E’ questo il suo comportamento di pochi giorni fa, nonostante il mandato in scadenza: infatti, se non ci fosse stata l’emergenza sanitaria, i Cittadini di Saronno si sarebbero recati alle urne per scegliere i nuovi volti degli amministratori proprio in queste settimane.
Tutto ciò accade perché i Consiglieri di maggioranza, quasi esclusivamente in quota Lega e in maggioranza assoluta, si piegano senza discutere al volere del Sindaco.
Nel caso specifico il Sindaco ha “proposto” una opzione di rinegoziazione dei mutui diversa da quella che, la sera prima, la Commissione Bilancio, appositamente costituita per trattare l’argomento, aveva all’unanimità convenuto. Ricordiamo che alla Commissione Bilancio partecipano l’Assessore al Bilancio Vanzulli, alcuni consiglieri di maggioranza, alcuni di minoranza e la Dirigente. A seguito della presentazione delle opzioni da parte di Vanzulli, il Sindaco ha preso la parola e, in pochi minuti, ha mandato in fumo tutti i ragionamenti e le considerazioni tecniche svolti la sera prima. Ci chiediamo, tra l’altro, perché far perdere tempo alle persone che vedono vanificato il loro lavoro? Finché la compagine amministrativa rimane questa non possiamo aspettarci modalità di gestione differenti.
Il secondo fatto molto grave è che il Presidente del Consiglio comunale, Raffaele Fagioli, al termine degli interventi “inefficaci” dei consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza, apre la sessione di voto con il testo della delibera che risulta “in bianco” nella parte della proposta. La domanda della minoranza sorge spontanea: “su cosa siamo chiamati a dare il nostro parere”? A questo punto il Presidente sospende la seduta per permettere, a chi incaricato, di scrivere il contenuto della delibera. La sospensione, ipotizzata di cinque minuti, si protrae per circa mezzora: la delibera aggiornata cita unicamente la proposta “suggerita” dal Sindaco. Come si è conclusa la votazione? 13 a favore, 7 contrari e 1 astenuto. Il consigliere Davide Borghi, della maggioranza e Presidente della Commissione Bilancio, non partecipa al voto: il minimo, visto che la sera prima era favorevole ad una opzione diversa. A nostro parere sia Borghi che Vanzulli avrebbero avuto il motivo per dimettersi.
Con questa imposizione, il Sindaco ha deciso di rinegoziare 25 mutui che avranno un tasso di interesse medio del 2% anziché di qualche punto più dello zero. Questa operazione permetterà all’Amministrazione di avere una liquidità totale in entrata di poco più di 2 milioni di euro – dal 2020 al 2030 – e di avere un costo totale in uscita di poco più di 3 milioni di euro dal 2031 al 2043. Il costo complessivo della rinegoziazione sarà quindi di circa un milione di euro. Le rate annuali di liquidità in entrata saranno più alte nei primi anni e tutti i costi saranno in carico delle Amministrazioni future. Pare proprio che Fagioli abbia pensato bene di trarre il massimo vantaggio per la sua Amministrazione “gravando” con maggiori costi le casse comunali nel decennio in cui lui molto probabilmente non sarà più al governo della città. Il famoso detto “chi rompe paga…” in questo caso diventa “chi rompe non paga però i cocci sono tutti suoi”. Questa è la giusta azione del buon amministratore che indirizza la sua gestione con una visione prospettica? E poi, come ha in mente Fagioli di impegnare questa liquidità in più? Come conseguenza dell’emergenza covid-19, l’Assessore Vanzulli ipotizza, per il 2020, un disavanzo di amministrazione di circa 1,3 milioni di euro per la spesa corrente e la stessa dichiara che questa cifra potrebbe essere coperta da 1 milione € di avanzo libero, 200 mila € di riduzione del costo del personale e 100 mila € con tagli ad altre spese. E allora, perché l’attuale Amministrazione, nella figura del Sindaco, ha voluto scegliere la soluzione più gravosa per le amministrazioni future?
Ultima considerazione: la campagna elettorale è alle porte, giusto Signor Sindaco?
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