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GREENWAY: ABBIAMO PERSO IL FINANZIAMENTO DEL MINISTERO?

Ripercorriamo la storia del progetto “Greenway“: nel Dicembre 2017, l’amministrazione Comunale di Saronno è stata autorizzata a procedere con il Programma Operativo di Dettaglio dei lavori (POD) allo scopo di realizzare il progetto con cui, insieme ad altri 10 Comuni limitrofi, ha vinto il bando, emesso dal Ministero dell’Ambiente, dal titolo Programma Sperimentale Nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro: l’idea progettuale con cui il bando è stato vinto prevede di realizzare infrastrutture e servizi per gli 11 Comuni partner a supporto della mobilità sostenibile per un totale di 2 milioni di euro, finanziate al 50% dal Ministero. Infrastrutture e servizi devono essere realizzati entro tre anni dall’avvio del POD, ovvero, entro Dicembre 2020.

Relativamente alle sole infrastrutture per il Comune di Saronno, nel POD è prevista la realizzazione della Greenwayuna pista ciclopedolale sul sedime del tratto ferroviario dismesso Saronno-Seregno, che insiste sui Comuni di Saronno e di Solaro: si tratta di una  pista ciclopedolale realizzata raso terra, avendo prima provveduto ad eliminare la massicciata e i ponticelli in Via Filippo Reina e in Via Don Monza, usufruendo anche del contributo economico di Ferrovie Nord Milano (FNM), proprietaria del sedime ferroviario in questione.

La realizzazione della pista ciclopedonale raso terra avrebbe avuto un costo di 580.000 €. Ho scritto “avrebbe”, perché i lavori per realizzarla, avviati il 6 Novembre 2017, sono stati immediatamente sospesi da un’ordinanza della Soprintendenza ai beni culturali, che, in seguito, ha emesso sull’intero tratto di ferrovia un vincolo di interesse archeologico culturale: con un decreto emesso in data 27.03.2018, la Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti e Paesaggio territorialmente competente ha dichiarato il bene denominato “tratta della linea ferroviaria storica Novara – Busto Arsizio – Saronno – Seregno” – sito nel Comune di Saronno – di interesse culturale storico particolarmente importante, bloccando così l’avvio dei lavori iniziati con le dovute predisposizioni per l’abbattimento del ponticello di via Reina.

In seguito, con la deliberazione di giunta n°158 del 25 Settembre 2018  l’Amministrazione Comunale saronnese ha promosso il ricorso al TAR Lombardia Milano per chiedere l’annullamento del Decreto della Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale: da allora sono passati 10 mesi e tutto è fermo in attesa del responso del TAR.

Ci domandiamo: cosa si farà con il finanziamento del Ministero dell’Ambiente per il progetto CMS, di cui la Ciclopedonale “raso terra” sul tratto dismesso della ex ferrovia Saronno Seregno vale circa 600.000 euro ? Ci saremmo aspettati un cambiamento di progetto nell’ambito della mobilità sostenibile per utilizzare tale finanziamento: a Saronno ce ne sarebbero di cose da fare in tal senso e la stessa Amministrazione Comunale, che aveva già ricevuto un acconto di 200.000 euro, aveva dichiarato di aver discusso con il Ministero dell’Ambiente in tal senso.

Invece, sono passati 10 mesi e tutto è fermo.

Sono passati 10 mesi e nessun progetto alternativo è stato presentato alla città.

La scadenza per la realizzazione del progetto è la fine del 2019 (il 2020 è l’anno della rendicontazione): abbiamo perso un finanziamento di 580.000 euro per un progetto sulla mobilità sostenibile aspettando l’esito del ricorso al TAR ?