Avete presente quelle persone che quando viene sottoposta una
questione, deviano verso un altro argomento?
“C’è una famiglia indigente, che abita di fronte a casa mia.” Risposta: si però in Antartide i pinguini soffrono lo scioglimento dei ghiacci”. Se poi si sentono chiamate in causa, la proiezione verso un altro tema è immediata e acuita da un’acredine accusatoria. “Sei passato col semaforo rosso!” Riposta: “sì, però tu due anni fa hai messo la musica troppo alta!”. E questo sport in politica è molto frequente.
Il nostro sindaco è un maestro in quest’arte, sicuramente incoraggiato
dalla condotta del suo capo affetto da selfie compulsivo. Le scuole crollano,
la malasanità impera negli ospedali, le pensioni sono basse… la colpa è solo
degli immigrati!
Se noi abbiamo come Obiettivo “Saronno”, la Lega ha come obiettivo il “nemico”. Appena viene fatta un’osservazione, non bisogna chiarire, argomentare, o al massimo difendersi. Bisogna subito attaccare e distrarre con un argomento che non c’entra nulla.
Ebbene, questa volta il nodo del contendere, da parte nostra, è che il sindaco dovrebbe fare più chiarezza sul tema sanità e Ospedale di Saronno. La risposta data dal primo cittadino ovviamente non c’entra nulla e ci porta a un paio di vicende di più di un anno fa. Qui l’attacco è ancora più subdolo, perché rivolto a solo due dei membri del direttivo, secondo una vecchia logica del “divide et impera” che vorrebbe indebolire la macchina, aggredendo un singolo ingranaggio. Noi non ci spaventiamo nel chiarire quegli avvenimenti, che invece ci
fanno andare fieri dei nostri concittadini.
Luca Amadio venne nominato presidente del DUC (distretto urbano del commercio) per la sua pluriennale esperienza nel settore. Raccolse un’eredità molto misera, con pochissimi iscritti e una cassa vuota. Ma, senza percepire alcun compenso, diede vitalità e impulso alle iniziative, rilanciando eventi nella nostra città e creando consensi. Chi non ricorda con favore la “notte bianca“ del 2018 con il claim “IoAmoSaronno”?
Curiosamente il primo a essere contento del successo di queste iniziative e del gruppo che si era creato fu inizialmente proprio il sindaco Fagioli. Ma per una delle leggi perverse della politica, il DUC, che aveva assunto una dimensione più strutturata commisurabile a un’azienda, evidentemente stava diventando una realtà scomoda. Il presidente venne esautorato e la Lega si trovò su un piatto d’argento un’entità bella e pronta a cui attribuite tutte le inefficienze o le brutture della città fra cui lo “Sluminacchio”. Ancora una volta si cerca qualcuno a cui dare colpe che spesso sono proprie. Peccato che il DUC non ci fosse durante la peste bubbonica, altrimenti quel covo di untorelli sarebbe stato un ottimo capro espiatorio per il diffondersi del morbo a Saronno.
L’altro attacco va a Novella Ciceroni, rea di essere stata per alcuni mesi una componente del consiglio di amministrazione della casa di riposo Gianetti, presso la Cassina Ferrara. Il ruolo era quello di interfaccia fra la Fondazione e il Comune che ne detiene una partecipazione. Una funzione puramente da portavoce, visto che Casa Gianetti ha dei gestori in gamba che sanno benissimo amministrare da soli la struttura. Un “ministro senza portafoglio”, insomma, che non percepiva reddito, in mezzo a tanti leghisti di istituti comunali che guadagnano profumatamente.
Novella e Luca, due persone del nostro direttivo in politica per
passione, in mezzo a tanti altri che lo sono per interesse. Evidentemente
proprio per questo davano fastidio. Dovevano essere spostati e il ricordo del
loro operato deve essere denigrato a imperitura memoria per evitare che diano
ancora fastidio.
Bene, signor sindaco, noi abbiamo dato una risposta alla Sua replica inopportuna.
Sicuramente non sarà soddisfatto e continuerà a tirare fuori l’argomento ogni qualvolta sentirà una domanda scomoda. Siamo pronti anche a un dibattimento pubblico, se se la sente di essere aperto al confronto. Ora però tocca a Lei darci una risposta. Dopo aver dribblato le domande, si trova davanti alla porta. Sappia che quella porta è la Sua e se usa ancora lo stesso metodo dello scarto degli avversari, rischia un autogol.
Rimetta la palla correttamente in gioco e ci dica, signor Fagioli, con l’Ospedale, come la mettiamo?
I dribbling della politica
Avete presente quelle persone che quando viene sottoposta una questione, deviano verso un altro argomento?
“C’è una famiglia indigente, che abita di fronte a casa mia.” Risposta: si però in Antartide i pinguini soffrono lo scioglimento dei ghiacci”. Se poi si sentono chiamate in causa, la proiezione verso un altro tema è immediata e acuita da un’acredine accusatoria. “Sei passato col semaforo rosso!” Riposta: “sì, però tu due anni fa hai messo la musica troppo alta!”. E questo sport in politica è molto frequente.
Il nostro sindaco è un maestro in quest’arte, sicuramente incoraggiato dalla condotta del suo capo affetto da selfie compulsivo. Le scuole crollano, la malasanità impera negli ospedali, le pensioni sono basse… la colpa è solo degli immigrati!
Se noi abbiamo come Obiettivo “Saronno”, la Lega ha come obiettivo il “nemico”. Appena viene fatta un’osservazione, non bisogna chiarire, argomentare, o al massimo difendersi. Bisogna subito attaccare e distrarre con un argomento che non c’entra nulla.
Ebbene, questa volta il nodo del contendere, da parte nostra, è che il sindaco dovrebbe fare più chiarezza sul tema sanità e Ospedale di Saronno. La risposta data dal primo cittadino ovviamente non c’entra nulla e ci porta a un paio di vicende di più di un anno fa. Qui l’attacco è ancora più subdolo, perché rivolto a solo due dei membri del direttivo, secondo una vecchia logica del “divide et impera” che vorrebbe indebolire la macchina, aggredendo un singolo ingranaggio. Noi non ci spaventiamo nel chiarire quegli avvenimenti, che invece ci fanno andare fieri dei nostri concittadini.
Luca Amadio venne nominato presidente del DUC (distretto urbano del commercio) per la sua pluriennale esperienza nel settore. Raccolse un’eredità molto misera, con pochissimi iscritti e una cassa vuota. Ma, senza percepire alcun compenso, diede vitalità e impulso alle iniziative, rilanciando eventi nella nostra città e creando consensi. Chi non ricorda con favore la “notte bianca“ del 2018 con il claim “IoAmoSaronno”?
Curiosamente il primo a essere contento del successo di queste iniziative e del gruppo che si era creato fu inizialmente proprio il sindaco Fagioli. Ma per una delle leggi perverse della politica, il DUC, che aveva assunto una dimensione più strutturata commisurabile a un’azienda, evidentemente stava diventando una realtà scomoda. Il presidente venne esautorato e la Lega si trovò su un piatto d’argento un’entità bella e pronta a cui attribuite tutte le inefficienze o le brutture della città fra cui lo “Sluminacchio”. Ancora una volta si cerca qualcuno a cui dare colpe che spesso sono proprie. Peccato che il DUC non ci fosse durante la peste bubbonica, altrimenti quel covo di untorelli sarebbe stato un ottimo capro espiatorio per il diffondersi del morbo a Saronno.
L’altro attacco va a Novella Ciceroni, rea di essere stata per alcuni mesi una componente del consiglio di amministrazione della casa di riposo Gianetti, presso la Cassina Ferrara. Il ruolo era quello di interfaccia fra la Fondazione e il Comune che ne detiene una partecipazione. Una funzione puramente da portavoce, visto che Casa Gianetti ha dei gestori in gamba che sanno benissimo amministrare da soli la struttura. Un “ministro senza portafoglio”, insomma, che non percepiva reddito, in mezzo a tanti leghisti di istituti comunali che guadagnano profumatamente.
Novella e Luca, due persone del nostro direttivo in politica per passione, in mezzo a tanti altri che lo sono per interesse. Evidentemente proprio per questo davano fastidio. Dovevano essere spostati e il ricordo del loro operato deve essere denigrato a imperitura memoria per evitare che diano ancora fastidio.
Bene, signor sindaco, noi abbiamo dato una risposta alla Sua replica inopportuna.
Sicuramente non sarà soddisfatto e continuerà a tirare fuori l’argomento ogni qualvolta sentirà una domanda scomoda. Siamo pronti anche a un dibattimento pubblico, se se la sente di essere aperto al confronto. Ora però tocca a Lei darci una risposta. Dopo aver dribblato le domande, si trova davanti alla porta. Sappia che quella porta è la Sua e se usa ancora lo stesso metodo dello scarto degli avversari, rischia un autogol.
Rimetta la palla correttamente in gioco e ci dica, signor Fagioli, con l’Ospedale, come la mettiamo?
Il direttivo di Obiettivo Saronno
Novella Ciceroni
Cristiana Dho
Lorella Moiso
Sara Roccabruna
Luca Amadio
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