Ho ascoltato le motivazioni del candidato
Sindaco del PD Airoldi sul fatto che non firmerà la petizione organizzata da
Obiettivo Saronno per salvare l’ospedale e ho letto sui social
dichiarazioni simili anche da parte di
esponenti di forze politiche saronnesi di centro destra.
A quanto pare, sia a sinistra che a destra trovano la raccolta firme per l’ospedale strumentale alla campagna elettorale di Obiettivo Saronno e per questo motivo non firmeranno la petizione.
Lo trovo un atteggiamento vergognoso.
Obiettivo Saronno conosce da tempo le problematiche dell’ospedale, che sono antecedenti il periodo di emergenza sanitaria e che andavano già nella direzione di un suo declassamento, perché ha partecipato a quasi tutte le riunioni del Comitato cittadino per l’ospedale. Durante gli incontri abbiamo fornito la nostra disponibilità a un più ampio coinvolgimento dei cittadini utilizzando i social network. In questi incontri non mi sembra di aver mai visto il candidato Sindaco del PD, Airoldi, che oggi rivendica l’esistenza di un Comitato che avrebbe potuto proporre questa iniziativa, o il candidato sindaco di Italia Viva, Gilli, né tanto meno il Sindaco Fagioli che ha sempre ritenuto il comitato un gruppo politico e non cittadino.
Quando, all’inizio della fase 2, dopo i lunghi mesi di lockdown, siamo stati contattati dal gruppo delle ostetriche dell’ospedale di Saronno, che ci hanno parlato del rischio del trasferimento definitivo del reparto di Ostetricia e Ginecologia a Busto Arsizio, è nata l’idea della campagna di raccolta firme per chiedere il reintegro nell’ospedale dei reparti chiave che fanno di un nosocomio un presidio di primo livello. Obiettivo Saronno si è impegnata a realizzare l’idea, superando le difficoltà burocratiche, e sta portando avanti questa importante opportunità di coinvolgimento dei cittadini, Saronnesi e non. E’ un lavoro di squadra, che ci contraddistingue, reso possibile dal nostro impegno, di tempo e di risorse, e da quello dei numerosi cittadini, dei commercianti e delle associazioni saronnesi che stanno partecipando perché hanno capito il senso di questa iniziativa: firmare la petizione pro l’ospedale significa contribuire a ostacolare l’azione di chiusura di importanti unità operative dell’ospedale. Firmare questa petizione non significa votare Obiettivo Saronno: è meschino solo pensarlo.
Con la loro posizione le forze politiche saronnesi dimostrano ancora una volta il motivo dell’immobilismo di questa città da 20 anni, il motivo per cui a Saronno non si riesce a realizzare un progetto grande o piccolo che sia. Mettendosi di traverso anche su un tema come l’ospedale, tema di tutti, solo per partito preso, per “non darla vinta” all’avversario politico, è chiaro che Saronno è condannata a perdere tutto, anche l’ospedale, e a non costruire niente.
Noi, al contrario, proseguiamo per la strada della rinascita della città perché ci crediamo.
I politici saronnesi, con la loro posizione rispetto alla campagna firme per l’ospedale, dimostrano il motivo dell’immobilismo di Saronno
Ho ascoltato le motivazioni del candidato Sindaco del PD Airoldi sul fatto che non firmerà la petizione organizzata da Obiettivo Saronno per salvare l’ospedale e ho letto sui social dichiarazioni simili anche da parte di esponenti di forze politiche saronnesi di centro destra.
A quanto pare, sia a sinistra che a destra trovano la raccolta firme per l’ospedale strumentale alla campagna elettorale di Obiettivo Saronno e per questo motivo non firmeranno la petizione.
Lo trovo un atteggiamento vergognoso.
Obiettivo Saronno conosce da tempo le problematiche dell’ospedale, che sono antecedenti il periodo di emergenza sanitaria e che andavano già nella direzione di un suo declassamento, perché ha partecipato a quasi tutte le riunioni del Comitato cittadino per l’ospedale. Durante gli incontri abbiamo fornito la nostra disponibilità a un più ampio coinvolgimento dei cittadini utilizzando i social network. In questi incontri non mi sembra di aver mai visto il candidato Sindaco del PD, Airoldi, che oggi rivendica l’esistenza di un Comitato che avrebbe potuto proporre questa iniziativa, o il candidato sindaco di Italia Viva, Gilli, né tanto meno il Sindaco Fagioli che ha sempre ritenuto il comitato un gruppo politico e non cittadino.
Quando, all’inizio della fase 2, dopo i lunghi mesi di lockdown, siamo stati contattati dal gruppo delle ostetriche dell’ospedale di Saronno, che ci hanno parlato del rischio del trasferimento definitivo del reparto di Ostetricia e Ginecologia a Busto Arsizio, è nata l’idea della campagna di raccolta firme per chiedere il reintegro nell’ospedale dei reparti chiave che fanno di un nosocomio un presidio di primo livello. Obiettivo Saronno si è impegnata a realizzare l’idea, superando le difficoltà burocratiche, e sta portando avanti questa importante opportunità di coinvolgimento dei cittadini, Saronnesi e non. E’ un lavoro di squadra, che ci contraddistingue, reso possibile dal nostro impegno, di tempo e di risorse, e da quello dei numerosi cittadini, dei commercianti e delle associazioni saronnesi che stanno partecipando perché hanno capito il senso di questa iniziativa: firmare la petizione pro l’ospedale significa contribuire a ostacolare l’azione di chiusura di importanti unità operative dell’ospedale. Firmare questa petizione non significa votare Obiettivo Saronno: è meschino solo pensarlo.
Con la loro posizione le forze politiche saronnesi dimostrano ancora una volta il motivo dell’immobilismo di questa città da 20 anni, il motivo per cui a Saronno non si riesce a realizzare un progetto grande o piccolo che sia. Mettendosi di traverso anche su un tema come l’ospedale, tema di tutti, solo per partito preso, per “non darla vinta” all’avversario politico, è chiaro che Saronno è condannata a perdere tutto, anche l’ospedale, e a non costruire niente.
Noi, al contrario, proseguiamo per la strada della rinascita della città perché ci crediamo.
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